“E voi, che casa siete?
Niente è più importante dei luoghi che abitiamo, anche se crediamo di non accorgercene. E la casa, quel luogo che ci abita e che ci veste intorno a noi fino a diventare parte della nostra anima, è probabilmente l’ambiente universale che ci è più necessario” [Luca Molinari]
Nato nell’anno 2009, lo studio Marco Innocenzi Architetto si è da sempre concentrato sulla progettazione e la creazione di nuovi spazi, in cui coabitano segni ed elementi che prendono forma e si trasformano secondo un linguaggio poetico riferibile proprio al rapporto fra architettura e natura. L’architettura si trasforma e si trasfigura, inoltre, in qualcosa di diverso rivelando simbolismi inaspettati e cogliendo di sorpresa.
Il progetto viene visto come un viaggio, un’esperienza sensoriale da percorrere insieme al committente con attenzione nei particolari creando un connubio tra funzionalità ed estetica, tra necessità ed essenzialità, per approdare ad un prodotto su misura.
Prestando costantemente attenzione al tema della sostenibilità e alla qualità degli spazi, predilige il legno come materiale progettuale, sia in ambito strutturale che nel dettaglio, riconoscendo in questa materia prima grandi potenzialità tecniche ed estetiche. Avendo intrapreso, negli ultimi tempi, collaborazioni con importanti aziende del settore, si sta specializzando in questo tipo di progettazione.
Vivere la natura nella natura, a zero impatto ambientale, ecosostenibile ed energicamente autonomo, il modulo abitativo – mini casa di lusso gran suite. Un progetto che sceglie come materia prima della costruzione il legno.
Architettura e design confluiscono in uno spazio su misura, ricco di confort e di dettagli che accompagnano il fruitore in un viaggio sensoriale in simbiosi con i luoghi.
Racchiuso tra le catene montuose Abruzzesi, a circa 13 km dall’Aquila nella bassa Valle dell’Aterno, l’ampliamento del Ristorante B&B Casa Bologna riflette nelle sue linee e nel sistema costruttivo un atteggiamento rispettoso nei confronti della sensibilità ambientale ed un senso di continuità nei confronti della storia del luogo.
Il progetto sceglie come materia prima della costruzione il Legno – Lamellare di Iroko, affiancato alla pietra locale e mattoni rossi recuperati a seguito della distruzione del sisma. Acciaio cor-ten e cemento completano la contraddizione del sistema produttivo globale.
L’irregolarità dell’area di intervento ed i limiti del confine definiscono la pianta, di forma irregolare, un trapezio aperto sui tre lati con ampie superfici vetrate a tutt’altezza, in continuità con il giardino adiacente e con la vista del paesaggio circostante.
Il collegamento con la vecchia struttura è sottolineato da un passaggio in vetro, scavato nella grande parete di mattoni rossi recuperati e chiuso da un portale scorrevole in acciaio cor-ten.
Una lunga rampa di circa un metro e quaranta di larghezza costeggia il muro di confine a sud ed accompagna il visitatore fino alla quota del giardino. Una scultura – fontana lo accoglie diaframmando lo spazio, scandito da due ulivi secolari. Un camino bifacciale lega la sala ristorante con la pergola esterna.